PRATO. Le barriere architettoniche ormai non sembrano più nemmeno ostacoli per i disabili che, inascoltati da tempo (non solo a Prato), hanno imparato loro malgrado a superarle. Almeno quelle ‘classiche’: marciapiedi troppo alti, posti auto occupati da chi disabile non è, strade piene di buche, trasporti, uffici e parchi pubblici non attrezzati. Ma c’è che non si arrende e continua a farsi sentire e questa volta ha deciso di scendere in piazza proprio il 3 dicembre giornata internazionale delle persone con disabilità: il promotore Umberto Materassi dell’Associazione Toscana Paraplegici, con l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi civili (Amnic). E chiama a raccolta tutti: associazioni dell’area disabilità e cittadini.«Durante le iniziative che il Comune ha realizzato per la giornata noi staremo fuori proprio in piazza del Comune e spero che il mio invito venga raccolto dalle altre associazioni» – spiega Materassi che ha deciso la linea dura dopo l’esito a detta sua insoddisfacente del tavolo delle disabilità dell’amministrazione che si è tenuto martedì pomeriggio.«Si è parlato dei problemi legati alla scuola e agli alunni con disabilità ma aspettavamo anche risposte su una serie di questioni aperte a partire dai tre bagni in centro ancora chiusi per ordine pubblico– prosegue Materassi – anzi l’assessore Ciambellotti ci ha annunciato che ne verrà realizzato uno nuovo quindi ci sarà ancora da aspettare». Con un finanziamento da 50mila verranno infatti ristrutturati dei locali accanto alla Prefettura (in fondo a via Cairoli) che il Comune vuole poi, attraverso un bando, affidare a un’associazione sempre dell’area disabili per la gestione e per utilizzo come sede. I tre bagni – piazza Mercatale, piazza Lippi e vicolo dei Manassei – sono stati chiusi perché diventati spazi ad uso di tossicodipendenti e ormai non più utilizzabili.«Tanto in centro mi sento un sopravvissuto, – sottolinea Materassi – sono rimasto solo io. Non si vede più nessuno in sedia a rotelle: ci sarà un motivo?». In centro non si sono parcheggi per disabili e c’è un unico bus che è attrezzato. «E si va verso la pedonalizzazione».«Non discutiamo la scelta in sé – aggiunge Lara Giacopelli presidente della sezione di Prato di Amnic – ma almeno dovrebbero essere offerti dei servizi alternativi». In realtà negli anni si è parlato varie volte di piani per la mobilità accessibile. «Invito il sindaco a fare un giro con noi in sedia a rotelle – chiude Materassi
– e vedrà da solo le difficoltà». Infine la questione riabilitazione: «la situazione della piscina Gescal a San Giusto parla da sola, anche in questo caso è da tempo che chiediamo degli interventi ma senza avere risposte. E non è che a Prato ci siano alternative..».
Seguici e condividi: